Osteoporosi
L'osteoporosi è una patologia
degenerativa delle ossa in cui si assiste ad una progressiva diminuzione del
tenore calcico delle stesse. Il grado di demineralizzazione ("porosità")
può variare in funzione di diversi fattori ed essere influenzato da diversi
fattori, ma avere come ultimo effetto un incremento del rischio di incorrere in
una frattura traumatica o spontanea. Alcuni fattori possono favorire o essere causa
dell'insorgenza dell'osteoporosi come, ad esempio, le terapie cortisoniche di
lunga durata, l'immobilizzazione di lunga durata, la familiarità, l'uso di
bevande alcooliche superiori ad 1 bicchiere a pasto, il fumo di sigaretta, la
menopausa (come si vedrà).
Gli esami
Sono necessari esami di laboratorio che studino il metabolismo del calcio ed alcune sostanze che regolano il turn over osseo o che si legano, direttamente od indirettamente a questo, al fine di stabilire una possibile causa dell'osteoporosi (per esempio calcemia, calciuria, PTH, Ctx, Ntx, osteocalcina, ecc). Questi saranno sempre accompagnati da una densitometria ossea che tende a valutare la densità dell'osso in sedi tipiche come la colonna lombare, il femore prossimale (anca) od il calcagno. I sistemi in uso per tale misurazione sono differenti, ma nell'insieme ciò che può aver valore nel follow up della paziente è che sia eseguito possibilmente sempre con lo stesso metodo.
Naturalmente, qualora dagli accertamenti emato-chimici emergessero delle condizioni specifiche il paziente sarà inviato dallo specialista di competenza per la loro valutazione.
La clinica
Nella maggioranza dei casi il sesso più colpito è quello femminile per la stretta influenza degli ormoni sessuali sul metabolismo del calcio e della vitamina D. E' noto che l'inizio delle prime manifestazioni si abbiano nelle donne dopo la menopausa o dopo interventi sull'apparato genitale femminile (per es. isterectomia totale). Qualche volta, nei casi di osteoporosi severa, la paziente può lamentare dolori diffusi (attenzione all'associazione con artrosi); altre volte si tratta di un rilievo occasionale conseguente a normali accertamenti radiografici o a fratture.
La terapia
La terapia consiste nell'implementazione alimentare del calcio (latticini), nell'attività fisica regolare (per esempio fare le scale a piedi, camminare per 20--30 minuti, eseguire ginnastica dolce, pilates, acquagym, ecc.), nel prendere il sole (sempre con un'esposizione controllata). Quando tutto ciò non è sufficiente o non è possibile conseguirlo vuoi per diete ipocolesterolemizzanti o a baso contenuto di sali o per l'artrosi che limita l'uso articolare bisogna ricorrere ai trattamenti farmacologici.
Oggi si ha a disposizione numerosi farmaci che possono essere assunti quotidianamente per via orale (per es. ranelato di stronzio), o settimanalmente (per es. alendronato, risedronato, ecc.) o mensilmente (per es. risedronato, ibandronato, ecc) o per via intramuscolare (per es. clodronati, ecc.) o per via endovenosa.
Lo specialista, in relazione al T-score ed al Z-score della densitometria ossea ed agli eventuali esami emato-chimici, sceglierà il tipo di farmaco e la via di somministrazione più appropriata.
Gli esami
Sono necessari esami di laboratorio che studino il metabolismo del calcio ed alcune sostanze che regolano il turn over osseo o che si legano, direttamente od indirettamente a questo, al fine di stabilire una possibile causa dell'osteoporosi (per esempio calcemia, calciuria, PTH, Ctx, Ntx, osteocalcina, ecc). Questi saranno sempre accompagnati da una densitometria ossea che tende a valutare la densità dell'osso in sedi tipiche come la colonna lombare, il femore prossimale (anca) od il calcagno. I sistemi in uso per tale misurazione sono differenti, ma nell'insieme ciò che può aver valore nel follow up della paziente è che sia eseguito possibilmente sempre con lo stesso metodo.
Naturalmente, qualora dagli accertamenti emato-chimici emergessero delle condizioni specifiche il paziente sarà inviato dallo specialista di competenza per la loro valutazione.
La clinica
Nella maggioranza dei casi il sesso più colpito è quello femminile per la stretta influenza degli ormoni sessuali sul metabolismo del calcio e della vitamina D. E' noto che l'inizio delle prime manifestazioni si abbiano nelle donne dopo la menopausa o dopo interventi sull'apparato genitale femminile (per es. isterectomia totale). Qualche volta, nei casi di osteoporosi severa, la paziente può lamentare dolori diffusi (attenzione all'associazione con artrosi); altre volte si tratta di un rilievo occasionale conseguente a normali accertamenti radiografici o a fratture.
La terapia
La terapia consiste nell'implementazione alimentare del calcio (latticini), nell'attività fisica regolare (per esempio fare le scale a piedi, camminare per 20--30 minuti, eseguire ginnastica dolce, pilates, acquagym, ecc.), nel prendere il sole (sempre con un'esposizione controllata). Quando tutto ciò non è sufficiente o non è possibile conseguirlo vuoi per diete ipocolesterolemizzanti o a baso contenuto di sali o per l'artrosi che limita l'uso articolare bisogna ricorrere ai trattamenti farmacologici.
Oggi si ha a disposizione numerosi farmaci che possono essere assunti quotidianamente per via orale (per es. ranelato di stronzio), o settimanalmente (per es. alendronato, risedronato, ecc.) o mensilmente (per es. risedronato, ibandronato, ecc) o per via intramuscolare (per es. clodronati, ecc.) o per via endovenosa.
Lo specialista, in relazione al T-score ed al Z-score della densitometria ossea ed agli eventuali esami emato-chimici, sceglierà il tipo di farmaco e la via di somministrazione più appropriata.