ARTROSI DEL GINOCCHIO O GONARTROSI
L'artrosi è una patologia degenerativa delle articolazioni. Ossia si assiste ad un progressivo consumo della cartilagine articolare (cioè la cartilagine che ricopre l'osso nelle articolazioni) fino alla completa scopertura dell'osso sottostante.
La gravità dell'artrosi non dipende solo dal quadro radiografico, ma soprattutto da quello clinico: quando un ginocchio con consente di camminare o perché troppo deformato o perché instabile o perché troppo dolorante l'artrosi deve essere curata (vedi sotto).
Gli esami
Spesso è sufficiente una radiografia del ginocchio, meglio se in carico e con asse meccanico nelle 2 proiezioni antero-posteriore e laterale (si tratta di una radiografia che coinvolge sia l'articolazione dell'anca sia della caviglia e che permette di valutare il varismo/valgismo del ginocchio) ed una radiografia assiale di rotula (45°-90°) per la valutazione dell'artrosi della femoro-rotulea.
La Risonanza Magnetica Nucleare e/o la Tomografia Computerizzata possono essere utili nei casi dubbi o borderline.
La clinica
L'esame clinico è mirato alla valutazione dell'articolarità del ginocchio (flesso--estensione e suoi difetti), all'asse (valgismo-varismo), alla stabilità (antero-posteriore ed in varo-valgo), alla presenza di sofferenza vascolare, cellulitica, cutanea, alla presenza di pregresse cicatrici, agli esiti infettivi o di poliomielite.
In stazione eretta spesso le caratteristiche cliniche del ginocchio possono modificarsi per effetto del peso corporeo che può accentuare un difetto d'asse in varo-valgo o un difetto d'estensione.
La terapia
La terapia dipende sempre dalla sofferenza del paziente intesa non solo come dolore, ma anche come limitazione funzionale (dalla limitazione della deambulazione al deficit in stazione eretta). L'età del paziente è, oggi, meno importante in quanto le richieste funzionali sono sempre più in crescita.
Possono essere utili la ginnastica di rinforzo della muscolatura della coscia, la cyclette, le infiltrazioni con acido ialuronico a basso od alto peso molecolare (selezionando la formulazione più adatta al tipo d'artrosi), le infiltrazioni con PRP o adipociti centrifugati (cura biorigenerativa), le cure fisiche (laser, ultrasuoni, ionoforesi, tecar ecc.), le cure termali (fangoterapia, idroterapia ed idrokinesi terapia).
La terapia chirurgica può consistere in trattamenti a "minima" in casi d'artrosi focalizzata, a trattamenti che tendono a correggere l'asse del ginocchio, alla protesi monocompartimentale fino alla protesi totale.
I trattamenti a "minima" consistono in trattamenti artroscopici come le microperforazioni subcondrali o la condroabrasione focale. Utile anche, nei casi di danno cartilagineo più esteso, i trapianti con biomatrice.
La correzione dell'asse avviene per mezzo di una osteotomia (ossia il taglio chirurgico dell'osso), che può essere valgizzante (ossia trasforma un ginocchio varo in un ginocchio ad asse fisiologico) o varizzante (ossia trasforma un ginocchio valgo in un ginocchio ad asse fisiologico). L'osteotomia può essere eseguita, a seconda dei casi, a livello tibiale o femorale.
La protesi monocompartimentale (qualche volta nominata "mini protesi") è riservata ai casi di artrosi in cui sia interessato solo un compartimento del ginocchio: il mediale od il laterale.
La protesi totale è riservata alle artrosi più gravi con distruzione cartilaginea e deformazione che interessa tutti i compartimenti del ginocchio. All'occorrenza può essere impiantata anche una protesi rotulea. I diversi tipi di protesi a disposizione vengono scelti in relazione alla deformazione iniziale, al difetto d'asse del ginocchio, alla sua stabilità, al fatto che si tratti di un primo impianto o di una revisione.
La riabilitazione
La riabilitazione è orientata al recupero dell'articolarità del ginocchio che, nei casi di protesi, inizia già il giorno stesso dell'intervento mediante strumenti che muovono passivamente il ginocchio e viene poi seguita dalla rieducazione col fisioterapista che si occuperà di ripristinare il movimento completo e di restituire una corretta deambulazione, anche se con bastoni, ed una efficiente muscolatura con esercizi appositamente studiati.
Questi ultimi criteri sono sempre seguiti in tutti gli interventi al ginocchio anche con una riabilitazione extraospedaliera e con esercizi domiciliari.
La ginnastica propriocettiva, infine, può essere introdotta insieme al lavoro in acqua o in palestra (escluso le protesi) mano a mano che migliora l'efficienza del ginocchio.
L'artrosi è una patologia degenerativa delle articolazioni. Ossia si assiste ad un progressivo consumo della cartilagine articolare (cioè la cartilagine che ricopre l'osso nelle articolazioni) fino alla completa scopertura dell'osso sottostante.
La gravità dell'artrosi non dipende solo dal quadro radiografico, ma soprattutto da quello clinico: quando un ginocchio con consente di camminare o perché troppo deformato o perché instabile o perché troppo dolorante l'artrosi deve essere curata (vedi sotto).
Gli esami
Spesso è sufficiente una radiografia del ginocchio, meglio se in carico e con asse meccanico nelle 2 proiezioni antero-posteriore e laterale (si tratta di una radiografia che coinvolge sia l'articolazione dell'anca sia della caviglia e che permette di valutare il varismo/valgismo del ginocchio) ed una radiografia assiale di rotula (45°-90°) per la valutazione dell'artrosi della femoro-rotulea.
La Risonanza Magnetica Nucleare e/o la Tomografia Computerizzata possono essere utili nei casi dubbi o borderline.
La clinica
L'esame clinico è mirato alla valutazione dell'articolarità del ginocchio (flesso--estensione e suoi difetti), all'asse (valgismo-varismo), alla stabilità (antero-posteriore ed in varo-valgo), alla presenza di sofferenza vascolare, cellulitica, cutanea, alla presenza di pregresse cicatrici, agli esiti infettivi o di poliomielite.
In stazione eretta spesso le caratteristiche cliniche del ginocchio possono modificarsi per effetto del peso corporeo che può accentuare un difetto d'asse in varo-valgo o un difetto d'estensione.
La terapia
La terapia dipende sempre dalla sofferenza del paziente intesa non solo come dolore, ma anche come limitazione funzionale (dalla limitazione della deambulazione al deficit in stazione eretta). L'età del paziente è, oggi, meno importante in quanto le richieste funzionali sono sempre più in crescita.
Possono essere utili la ginnastica di rinforzo della muscolatura della coscia, la cyclette, le infiltrazioni con acido ialuronico a basso od alto peso molecolare (selezionando la formulazione più adatta al tipo d'artrosi), le infiltrazioni con PRP o adipociti centrifugati (cura biorigenerativa), le cure fisiche (laser, ultrasuoni, ionoforesi, tecar ecc.), le cure termali (fangoterapia, idroterapia ed idrokinesi terapia).
La terapia chirurgica può consistere in trattamenti a "minima" in casi d'artrosi focalizzata, a trattamenti che tendono a correggere l'asse del ginocchio, alla protesi monocompartimentale fino alla protesi totale.
I trattamenti a "minima" consistono in trattamenti artroscopici come le microperforazioni subcondrali o la condroabrasione focale. Utile anche, nei casi di danno cartilagineo più esteso, i trapianti con biomatrice.
La correzione dell'asse avviene per mezzo di una osteotomia (ossia il taglio chirurgico dell'osso), che può essere valgizzante (ossia trasforma un ginocchio varo in un ginocchio ad asse fisiologico) o varizzante (ossia trasforma un ginocchio valgo in un ginocchio ad asse fisiologico). L'osteotomia può essere eseguita, a seconda dei casi, a livello tibiale o femorale.
La protesi monocompartimentale (qualche volta nominata "mini protesi") è riservata ai casi di artrosi in cui sia interessato solo un compartimento del ginocchio: il mediale od il laterale.
La protesi totale è riservata alle artrosi più gravi con distruzione cartilaginea e deformazione che interessa tutti i compartimenti del ginocchio. All'occorrenza può essere impiantata anche una protesi rotulea. I diversi tipi di protesi a disposizione vengono scelti in relazione alla deformazione iniziale, al difetto d'asse del ginocchio, alla sua stabilità, al fatto che si tratti di un primo impianto o di una revisione.
La riabilitazione
La riabilitazione è orientata al recupero dell'articolarità del ginocchio che, nei casi di protesi, inizia già il giorno stesso dell'intervento mediante strumenti che muovono passivamente il ginocchio e viene poi seguita dalla rieducazione col fisioterapista che si occuperà di ripristinare il movimento completo e di restituire una corretta deambulazione, anche se con bastoni, ed una efficiente muscolatura con esercizi appositamente studiati.
Questi ultimi criteri sono sempre seguiti in tutti gli interventi al ginocchio anche con una riabilitazione extraospedaliera e con esercizi domiciliari.
La ginnastica propriocettiva, infine, può essere introdotta insieme al lavoro in acqua o in palestra (escluso le protesi) mano a mano che migliora l'efficienza del ginocchio.