
L'ALLUCE VALGO
Per alluce valgo si intende una deviazione in valgismo (cioè verso l'esterno del piede) dell'alluce. Questo di solito avviene per un progressivo cedimento della capsula mediale dell'articolazione metatarso-falangea. L'azione dei tendini flessore ed estensore proprio dell'alluce completano nel tempo la deviazione fino a renderla evidente e sintomatica. A parte l'alterazione estetica, quello che spesso spinge la paziente (è statisticamente più frequente nelle donne) alla visita è il dolore della parte sporgente dell'alluce che rende difficoltoso l'uso di calzature strette sulla punta. Esiste anche una forma giovanile di alluce valgo che deve essere studiata attentamente affinché siano esclusi casi di valgismo della sola falange distale.
Gli esami
Spesso è sufficiente una radiografia dei piedi in carico per lo studio e la misurazione del valgismo, soprattutto se in previsione di correzione chirurgica. In caso di dolore anche a livello dell'avampiede, che può essere associato, può rendersi necessaria un'ecografia e/o una Tomografia Computerizzata per la diagnosi differenziale con altre patologie loco-regionali come per esempio il neuroma di Morton. In alcuni casi, per esempio nel piede diabetico, può essere utile completare gli accertamenti ortopedici con un'ecolorodoppler artero-venoso degli arti inferiori ed un'elettromiografia (EMG) dell'arto inferiore interessato onde escludere patologie vascolari e neurologiche periferiche.
La clinica
L'esame clinico è relativamente semplice poiché il valgismo è spesso evidente; tuttavia in alcune circostanze l'alluce può sembrare diritto in scarico, mentre risulta valgo in carico, pertanto è sempre opportuno un esame podoscopico che ci orienterà anche verso il tipo di appoggio, l'eventuale sovraccarico (anteriore o posteriore), l'appoggio delle dita o l'assenza dello stesso. A seconda della gravità del valgismo possono essere associate anche una o più dita a griffe (a martello), che dovranno poi essere considerate nel planning preoperatorio. Il piede reumatoide può infine presentare una serie di deformazioni assai gravi che vanno studiate una ad una.
La terapia La terapia dipende sempre dalla gravità del valgismo. Nei casi lievi può essere sufficiente un correttore in silicone (ortesi), che ha il solo scopo di mantenere in asse l'alluce. In alcuni casi può essere aggiunta anche una protezione, sempre siliconica, per la parte sporgente se dolorosa. Può, naturalmente, essere intrapresa anche una terapia fisica a scopo antiinfiammatorio ed antalgico (per esempio, ionoforesi, laser, ultrasuoni ecc.)
Quando l'alluce non può essere corretto con ortesi si deve ricorrere alla chirurgia. In questo campo sono state proposte numerose tecniche in relazione alla presenza o meno di un'articolazione metatarso-falangea artrosica, alla presenza di un 1° metatarsale breve (Hallux minus), alla presenza di una deformazione rigida e non riducibile, alla coesistenza di una deformazione della falange distale. La tecnica viene scelta di volta in volta ed è mirata a riportare in asse l'alluce e può consistere nell'osteotomia con traslazione della testa del 1° metatarsale, nella resezione della base della falange, nella resezione della base del 1° metatarsale, nella resezione del 1° metatarsale sotto guida ampliscopica, nella combinazione di questi, ecc.
Solitamente dopo l'intervento viene consentito il carico per la deambulazione con una scarpa apposita che evita l'appoggio della regione sottoposta ad intervento per circa 1 mese.
La riabilitazione La riabilitazione è orientata al recupero dell'articolarità dell'alluce, ma in alcuni casi (per esempio gli interventi che non alterano l'articolazione metatarso falangea) non è necessaria.
Per alluce valgo si intende una deviazione in valgismo (cioè verso l'esterno del piede) dell'alluce. Questo di solito avviene per un progressivo cedimento della capsula mediale dell'articolazione metatarso-falangea. L'azione dei tendini flessore ed estensore proprio dell'alluce completano nel tempo la deviazione fino a renderla evidente e sintomatica. A parte l'alterazione estetica, quello che spesso spinge la paziente (è statisticamente più frequente nelle donne) alla visita è il dolore della parte sporgente dell'alluce che rende difficoltoso l'uso di calzature strette sulla punta. Esiste anche una forma giovanile di alluce valgo che deve essere studiata attentamente affinché siano esclusi casi di valgismo della sola falange distale.
Gli esami
Spesso è sufficiente una radiografia dei piedi in carico per lo studio e la misurazione del valgismo, soprattutto se in previsione di correzione chirurgica. In caso di dolore anche a livello dell'avampiede, che può essere associato, può rendersi necessaria un'ecografia e/o una Tomografia Computerizzata per la diagnosi differenziale con altre patologie loco-regionali come per esempio il neuroma di Morton. In alcuni casi, per esempio nel piede diabetico, può essere utile completare gli accertamenti ortopedici con un'ecolorodoppler artero-venoso degli arti inferiori ed un'elettromiografia (EMG) dell'arto inferiore interessato onde escludere patologie vascolari e neurologiche periferiche.
La clinica
L'esame clinico è relativamente semplice poiché il valgismo è spesso evidente; tuttavia in alcune circostanze l'alluce può sembrare diritto in scarico, mentre risulta valgo in carico, pertanto è sempre opportuno un esame podoscopico che ci orienterà anche verso il tipo di appoggio, l'eventuale sovraccarico (anteriore o posteriore), l'appoggio delle dita o l'assenza dello stesso. A seconda della gravità del valgismo possono essere associate anche una o più dita a griffe (a martello), che dovranno poi essere considerate nel planning preoperatorio. Il piede reumatoide può infine presentare una serie di deformazioni assai gravi che vanno studiate una ad una.
La terapia La terapia dipende sempre dalla gravità del valgismo. Nei casi lievi può essere sufficiente un correttore in silicone (ortesi), che ha il solo scopo di mantenere in asse l'alluce. In alcuni casi può essere aggiunta anche una protezione, sempre siliconica, per la parte sporgente se dolorosa. Può, naturalmente, essere intrapresa anche una terapia fisica a scopo antiinfiammatorio ed antalgico (per esempio, ionoforesi, laser, ultrasuoni ecc.)
Quando l'alluce non può essere corretto con ortesi si deve ricorrere alla chirurgia. In questo campo sono state proposte numerose tecniche in relazione alla presenza o meno di un'articolazione metatarso-falangea artrosica, alla presenza di un 1° metatarsale breve (Hallux minus), alla presenza di una deformazione rigida e non riducibile, alla coesistenza di una deformazione della falange distale. La tecnica viene scelta di volta in volta ed è mirata a riportare in asse l'alluce e può consistere nell'osteotomia con traslazione della testa del 1° metatarsale, nella resezione della base della falange, nella resezione della base del 1° metatarsale, nella resezione del 1° metatarsale sotto guida ampliscopica, nella combinazione di questi, ecc.
Solitamente dopo l'intervento viene consentito il carico per la deambulazione con una scarpa apposita che evita l'appoggio della regione sottoposta ad intervento per circa 1 mese.
La riabilitazione La riabilitazione è orientata al recupero dell'articolarità dell'alluce, ma in alcuni casi (per esempio gli interventi che non alterano l'articolazione metatarso falangea) non è necessaria.