L'Artrosi Vertebrale o Spondilartrosi e cenni su Colpo di frusta cervicale - Stenosi del canale vertebrale - Spondilolisi e Spondilolistesi - Ernia del disco - Scoliosi - Ipercifosi - Cedimenti vertebrali su base osteoporotica
L'artrosi è una patologia degenerativa delle articolazioni. Ossia si assiste ad un progressivo consumo della cartilagine articolare (cioè la cartilagine che ricopre l'osso nelle articolazioni) fino alla completa scopertura dell'osso sottostante.
La gravità dell'artrosi non dipende solo dal quadro radiografico, ma soprattutto da quello clinico: quando sintomi quali il dolore, la rigidità, le vertigini o i difetti di sensibilità o di forza diventano importanti bisogna intervenire con accertamenti e terapie appropriate.
Gli esami
E' sempre necessaria una radiografia in 2 proiezioni (antero-posteriore e laterale) e, a seconda del sospetto clinico, di proiezioni dinamiche (in massima estensione e massima flessione), oblique, in stazione eretta o che includano tutta la colonna, teste dei femori comprese. La radiografia consente di valutare il grado di deformazione articolare e dei corpi vertebrali (spondilartrosi, fratture recenti o su base osteoporotica, corretto posizionamento di barre, viti, protesi discali, cages), l'altezza del disco (discopatia), la presenza o meno di una lisi peduncolare (spondilolisi) o di uno scivolamento vertebrale (spondilolistesi), il difetto di allineamento della colonna sul piano frontale (scoliosi) e/o sul piano laterale (ipercifosi o iperlordosi), la presenza di malformazioni ossee (schisi, megapofisi trasversa o spinosa, emispondilo, una vertebra in più ecc.).
La Risonanza Magnetica Nucleare come la Tomografia Computerizzata possono essere utili nel sospetto di ernia discale, di neoplasie vertebrali e midollari, di stenosi del canale vertebrale, nei crolli vertebrali di dubbia datazione, nello studio del mezzo di sintesi usato per stabilizzare la colonna ecc..
Per il completamento degli studi possono essere necessari anche una scintigrafia ossea (tumori, spondiliti o spondilodisciti), una MOC vertebrale ed eventualmente femorale per valutare la densità ossea (DEXA, achilles insight, TAC ecc.), un'elettromiografia (EMG) al fine di valutare la corretta conduzione nervosa dell'impulso, un ecocolordoppler dell'asse aorto-iliaco al fine di escludere patologie vascolari, un'ecografia addominale.
La clinica
L'esame clinico è mirato alla valutazione dell'articolarità della colonna e della sua mobilità (flesso--estensione, inclinazione laterale , torsione), alla dismetria degli arti inferiori, allo slivellamento del bacino, alla presenza di un triangolo della taglia positivo, alla presenza o meno di spalle a livello, ad uno strapiombo, ad un'antiversione o retroversione del bacino, alla localizzazione ed irradiazione del dolore alle manovre di Lasegue, di Wassermann, di Valleix, di Neri, di Mingazzini per esempio (diagnosi differenziale con le ernie inguino-crurali, gli espansi addominali, le patologie vascolari), alla presenza e validità dei riflessi osteotendinei (ROT) del rotuleo, achilleo e medio-plantare, alle prove steniche del quadricipite, dei flessori, dell'estensore proprio dell'alluce, dell'estensore comune delle dita e del tibiale anteriore, alla valutazione della sensibilità superficiale e profonda, alla presenza di sofferenza cellulitica, cutanea, alla presenza di pregresse cicatrici, agli esiti infettivi.
La terapia
La terapia spesso dipende dall'intensità del dolore sofferto dal paziente in fase acuta. Altre volte da uno stato di contrattura cronica della muscolatura altre ancora dalla presenza di deviazioni di assetto della colonna; altre volte dalla presenza o meno di deficit neurologici (sensitivi e/o motori).
A qualunque età è utile la ginnastica che può essere di rinforzo della muscolatura addominale, paravertebrale e glutea, respiratoria, di rilassamento, di allungamento muscolare e di allenamento simmetrico ed asimmetrico. Sono spesso necessarie le cure fisiche (massaggi, laser, ultrasuoni, ionoforesi, tecar ecc.), le cure termali (fangoterapia, idroterapia ed idrokinesi terapia). La chiropratica deve essere svolta con molta attenzione ed in casi selezionati. L'osteopatia può essere un valido supporto dell'intero programma rieducativo. Il controllo del peso corporeo è infine indispensabile.
Nell'artrosi della colonna cervicale e lombare si privilegia dapprima la risoluzione del dolore con FANS, l'uso temporaneo di collari o fasce elastiche o semirigide lombari; a seguire le cure fisiche associate ad un programma rieducativo. Nelle gravi spondilartrosi e discopatie oggi si pone indicazione anche al trattamento chirurgico di stabilizzazione.
Nel caso di postumi di colpi di frusta cervicali è sempre utile trattare con massaggi e cure fisiche locali (ultrasuoni, tecar, TENS, ecc.) per il risaputo rischio degenerativo che può seguire tali eventi traumatici, soprattutto se ripetuti.
Nelle stenosi del canale vertebrale, laddove le terapie fisiche e riabilitative non siano state di aiuto, è posta indicazione di intervento chirurgico di rimodellamento del canale vertebrale.
Nelle spondilolisi e spondilolistesi la terapia dipende sostanzialmente dall'età del paziente e dalla gravità della listesi. Quando questa è a rischio viene posta indicazione di trattamento chirurgico di stabilizzazione.
Nelle ernie del disco intervertebrale nella maggior parte dei casi è sufficiente una terapia acuta con FANS o cortisonici, il riposo a letto e supporti lombari temporanei come fasce elastiche o semirigide. Una volta superata la fase acuta si intraprende uno o più cicli di terapie fisiche e riabilitative ed, in ultimo, comportamentali. Quando il dolore (sciatica, brachialgia) non tende a recedere con nessun metodo o siamo di fronte ad un difetto di movimento e/o di forza nell'arto colpito può essere indicato il trattamento chirurgico di discectomia.
Nella scoliosi fino a gradi di deformità non troppo consistenti la terapia è conservativa mediante ginnastica e corsetti correttivi (Milwakee, lombo-statico, dinamico, ecc.). Quando la deformità non accenna a ridursi o presenta una velocità di peggioramento alta o ha indotto delle deformità importanti (soprattutto nelle colonna dorsale e nella gabbia toracica) può essere indicato il trattamento chirurgico che consisterà nella correzione delle deformità quanto più possibile.
Nelle ipercifosi è ancora utilizzato il gesso correttivo e, nei casi più gravi, l'intervento chirurgico.
Nei casi di cedimento vertebrale su base osteoporotica può essere indicata una terapia con calcio e vitamina D associata o meno a farmaci in grado di rallentare la dismissione di calcio dalle ossa (alendronato, risedronato, ranelato di stronzio ecc.) ed un trattamento sintomatico con FANS e con corsetto semirigido lombare in cotone o esteso a tutta la colonna in alluminio o plastica flessibile.